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19/11/2012 – La tecnologia Wi-Fi è un metodo di collegamento a Internet che non prevede l’utilizzo di fili e cavi come avviene, invece, con il sistema tradizionale che si avvale di un modem e passa attraverso i cavi del telefono oppure le fibre ottiche. Wi-Fi, si chiama così da due termini anglosassoni: Wireless (ossia senza fili) e fidelity, facendo un gioco di parole che ricorda l’Hi-Fi, l’alta fedeltà dei primi grandi impianti stereo. Il Wi-Fi permette il collegamento a Internet in qualsiasi stanza di casa e tutto senza prese telefoniche.

Oggi questa tecnologia fantascientifica è disponibile per tutti, visto che alcuni sistemi operativi (OS) di ultima generazione come Windows 7-8, Linux e MAC OS prevedono Wi-Fi come supporto nativo per le reti Wireless. La tecnologia Wi-Fi può collegare un computer oltre che a Internet anche ad apparecchi come stampanti, palmari, DVD Player, impianti Hi-Fi e altro ancora. In Italia si sta diffondendo sempre di più questa possibilità di collegamento senza fili a internet in bar, ristoranti, alberghi… Per poter accedere a questo servizio è necessario avere un portatile o dispositivi con scheda Wi-Fi ed essere abilitati a usufruire del servizio, per poter iniziare a navigare in Internet.

Tante Promesse Ma…

Wi-Fi in tutte le aule italiane garantito dall’anno 2012-2013: lo avevano promesso gli ex ministri Mariastella Gelmini e Renato Brunetta. Tuttavia, in una scuola dove per manacanza di fondi i genitori devono procurarsi sapone e carta igienica e mancano i computers, i buoni progetti stentano a decollare. È così anche quest’anno in molte scuole non c’è alcuna connessione wireless. Per fortuna, dirà qualche genitore preoccupato. Già, perchè non sono pochi coloro che temono che la connessione senza fili rappresenti un pericolo per la salute, un pò come succede per i telefonini cellulari. Ma prima ancora che in Italia tutte le scuole abbiano il Wi-Fi (cosa che al momento succede appena in tre istituti su dieci), in molti altri Paesi europei la connessione wireless viene già eliminata, proprio in base a un principio di preoccupazione: in mancanza di dati sicuri sulla sua innocuità, si preferisce toglierla del tutto.

Paesi Che Chiudono Wi-Fi

Non hanno il Wi-Fi le scuole austriache di Salisburgo e nemmeno tutti gli istituti pubblici di Francoforte, in Germania. Secondo l’Ufficio federale di radioprotezione tedesco, l’evidenza indica che non ci sono effetti se i livelli restano entro i limiti consentiti di esposizione e il Wi-Fi è molto al di sotto. Tuttavia, in base a un principio di preoccupazione, il governo tedesco ha espressamente chiesto di preferire nelle scuole la tradizionale connessione via cavo. Il campus universitario di Lakehead, nella regione canadese dell’Ontario, è cablato in fibre ottiche e non usa più il Wi-Fi. Sul sito web dell’ateneo si legge che le centraline per la connessione wireless sono state disattivate perchè le onde elettromagnetiche emesse sarebbero responsabili di disturbi comportamentali e cognitivi e interferirebbero con le onde celebrali. Per lo stesso motivo, in quattro biblioteche parigine la wireless è stato disattivato. Gli impiegati, in particolare quelli che lavorano vicino ai ripetitori, hanno infatti iniziato ad accusare nausea, malessere, disturbi del sonno. Il Wi-Fi sarebbe insomma responsabile di vari disturbi in individui che soffrono di “sindrome da elettrosensibilità“. Chi ne è colpito risentirebbe dell’esposizione ai campi elettromagnetici, ossia alle emissioni prodotte da apparecchiature elettriche, computer, ripetitori per la telefonia mobile e, appunto, i router per Wi-Fi.

Telefonini A Distanza Di Sicurezza

Le onde dei sistemi di comunicazione senza fili, le cosidette microonde, hanno una frequenza (che si misura in megahertz, o MHz) compresa tra i 900 e 2200 MHz circa. Per farti capire, prendo il caso dei telefonini cellulari: per un buon funzionamento della comunicazione, non viene utilizzata un’unica grande antenna perchè la conversazione contemporanea di molti utenti causerebbe interferenze. Di conseguenza, una zona viene divisa in tante piccole aree, propriamente dette “celle“, ciascuna delle quali è servita da un’antenna fissa, che si chiama “stazione radio base“. La potenza di ciascuna radio base non è illimitata e nemmeno altissima: in questo caso, infatti, si verificherebbe una sovrapposizione di segnali e la comunicazione risulterebbe disturbata. Esiste quindi un limite di potenza, che viene imposto dalle caratteristiche di ciascuna rete. Dalla diffusione di queste stazioni base, ciascuno di noi è esposto ai campi elettromagnetici generati da esse e anche dalle apparecchiature che fanno funzionare i telefonini. Le stazioni base, però, sono lontane centinaia di metri tra di loro e da noi (almeno così dovrebbe essere), e quando vi passiamo accanto, anche per quei pochi secondi c’è sempre una distanza di alcuni metri dovuta alla loro collocazione. Questo fa sì che le esposizioni siano inferiori di diversi ordini di grandezza ai limiti raccomandati internazionalmente. Il problema dei telefonini è che, durante l’uso, causano un’esposizione maggiore. Infatti vengono tenuti attaccati all’orecchio durante la conversazione e anche quando non si usano sono vicini a noi: in tasca, nella borsa, appoggiati sulla scrivania. L’assorbimento di energia elettromagnetica, quindi, proprio in virtù di queste vicinanze è da cento a mille volte superiore a quello che si può avere per effetto di stazioni base, anche relativamente vicine.

Lo Studio A Che Punto Si Trova?

In particolare sono stati valutati gli effetti dovuti alla vicinanza di antenne radiotelevisive ad abitazioni, scuole o altri luoghi residenziali oppure a un uso intenso del telefono cellulare. Da questo si potrebbe dedurre che a protezione degli eventuali danni della connessione Wi-Fi ci sia proprio una distanza, perchè il computer connesso senza fili resta comunque a diversi centimetri dal corpo. Non mancano, comunque, anche documenti ufficiali. Nel 2006, l’Oms stilò un promemoria destinato alla diffusione tra il pubblico, dal titolo “Campi elettromagnetici e salute pubblica – Stazioni radio base e tecnologie senza fili” (wireless). Il documento giungeva alla conclusione che i livelli di esposizione per ciascuno di noi sono molto bassi, proprio in virtù della lontananza tra la stazione base che emette il segnale e il corpo di ciascun individuo. Non c’è evidenza scientifica che i deboli segnali prodotti dalle stazioni radio base e dalle reti wireless possono nuocere alla salute. Le conoscenze scientifiche oggi disponibili non dimostrano di avere effetti negativi per la salute dovuti all’esposizione ai bassi livelli di campo generati dalle connessioni wireless. Di conseguenza, allo stato attuale sembrerebbero essere innocui. Certo, in ambito scientifico non ci sono certezze definitive e le conoscenze sono sempre considerate meritevoli di revisioni critiche, tuttavia il campo non è così nuovo: gli effetti delle radiazioni elettromagnetiche sono oggetto di studio da oltre 30anni.

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