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29/03/2024

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Inside Job (2010)


Inside Job (Video Documentario 2010) Chi Ha Creato La Crisi Economica Globale?

 

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[download url=”https://numerico.altervista.org/A-MPVideo3/InsideJob2010.mp4″ title=”Inside Job: (Documentario 2010)”]

Informazioni Dati File Video h.264 .mp4

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Informazioni Dati File Video .mp4

Generale
Nome completo: C:\Users\NAMP\Desktop\InsideJob2010.mp4
Formato: MPEG-4
Profilo formato: Base Media
ID codec: isom (isom/iso2/avc1/mp41)
Dimensione: 1,18 GiB
Durata: 1o 44min
Bitrate totale: 1.622 Kbps
Data registrazione: 28/06/2016 09:34:22
Creato con: Lavf56.36.100
Copertina: Yes

Video
ID: 1
Formato: AVC
Formato/Informazioni: Advanced Video Codec
Profilo formato: [email protected]
Impostazioni formato, CABAC: No
Impostazioni formato, ReFrames: 2 frame
ID codec: avc1
ID codec/Informazioni: Advanced Video Coding
Durata: 1o 44min
Bitrate: 1.499 Kbps
Larghezza: 720 pixel
Altezza: 308 pixel
Rapporto aspetto visualizzazione: 2,35:1
Modalità frame rate: Costante
Frame rate: 25,000 fps
Spazio colore: YUV
Croma subsampling: 4:2:0
Profondità bit: 8 bit
Tipo scansione: Progressivo
Bit/(pixel*frame): 0.270
Dimensione della traccia: 1,08 GiB (92%)
Compressore: x264 core 148 r2579 73ae2d1
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Menus: 3

Audio
ID: 2
Formato: MPEG Audio
Versione formato: Version 1
Profilo formato: Layer 3
Modo: Joint stereo
Estensione modo: MS Stereo
ID codec: 6B
Durata: 1o 44min
Modalità bitrate: Costante
Bitrate: 128 Kbps
Canali: 2 canali
Frequenza campionamento: 44,1 KHz
Modo compressione: Con perdita
Dimensione della traccia: 95,4MiB (8%)
Compressore: LAME3.99.5
Lingua: Italiano
Default: Si
Alternate group: 1
Menus: 3

Menu #1
ID: 3
ID codec: text
Durata: 1o 44min
Lingua: Inglese
Menu For: 1,2
00:00:00.000: Chapter 1
00:11:35.560: Chapter 2
00:15:49.000: Chapter 3
00:21:53.120: Chapter 4
00:29:45.440: Chapter 5
00:35:30.720: Chapter 6
00:40:49.360: Chapter 7
00:49:24.920: Chapter 8
00:54:43.600: Chapter 9
00:59:58.320: Chapter 10
01:05:54.600: Chapter 11
01:14:13.000: Chapter 12
01:18:55.960: Chapter 13
01:24:02.720: Chapter 14
01:29:43.840: Chapter 15
01:36:36.480: Chapter 16
Modalità bitrate: VBR

Menu #2
00:00:00.000: Chapter 1
00:11:35.560: Chapter 2
00:15:49.000: Chapter 3
00:21:53.120: Chapter 4
00:29:45.440: Chapter 5
00:35:30.720: Chapter 6
00:40:49.360: Chapter 7
00:49:24.920: Chapter 8
00:54:43.600: Chapter 9
00:59:58.320: Chapter 10
01:05:54.600: Chapter 11
01:14:13.000: Chapter 12
01:18:55.960: Chapter 13
01:24:02.720: Chapter 14
01:29:43.840: Chapter 15
01:36:36.480: Chapter 16

Da Wikipedia, L’enciclopedia Libera.

Inside Job è un film del 2010 prodotto, scritto e diretto da Charles Ferguson, che indaga le cause della grande recessione, vincitore dell’Oscar al miglior documentario nel 2011. L’autore ha spiegato che il film mette a nudo «la corruzione sistemica negli Stati Uniti attuata dall’industria dei servizi finanziari e le conseguenze di questa corruzione sistemica».

Titolo originale: Inside Job
Lingua originale: inglese
Paese: Stati Uniti d’America
Anno: 2010
Durata: 120 min
Genere: Documentario
Regia: Charles Ferguson
Sceneggiatura: Charles Ferguson, Chad Beck e Adam Bolt
Produttore: Charles Ferguson, Audrey Marrs, Kalyanee Mam (produttore associato), Anna Moot-Levin (produttore associato)
Produttore: esecutivo Jeffrey Lurie e Christina Weiss Lurie
Casa di produzione: Representational Pictures, Screen Pass Pictures
Fotografia: Svetlana Cvetko e Kalyanee Mam
Montaggio: Chad Beck e Adam Bolt
Musiche: Alex Heffes

Doppiatori originali: Matt Damon: voce narrante

Doppiatori italiani: Riccardo Rossi: voce narrante

Premi

Premi Oscar 2011: miglior documentario

Scheda Film (Fonte Repubblica)

Alan Greenspan, presidente della Fed scelto da Ronald Reagan, confermato da George Bush padre, confermato da Bill Clinton, riconfermato da George Bush figlio: “Non ha voluto farsi intervistare per questo film“. Ben Bernanke, presidente della Fed scelto da George Bush figlio, confermato da Barack Obama: “Non ha voluto farsi intervistare per questo film”. Larry Summers, ex segretario al tesoro di Clinton, direttore del Consiglio Economico di Obama: “Non ha voluto farsi intervistare per questo film“. Tim Geithner, segretario al Tesoro di Obama: “Non ha voluto farsi intervistare per questo film“. Non è uno scandalo? Uno capisce il no di Lloyd Blankfein, il Vampiro di Goldman Sachs, compagnia privata. Ma un funzionario pubblico? “Sono rimasto sconcertato quando l’amministrazione Obama al gran completo ha evitato di parlarmi, anche informalmente. E in tanti casi, Geithner compreso, senza dare neppure una spiegazione”.

Ma Ferguson la sa bene la spiegazione. Altro che Gekko-Michael Douglas ripescato da Oliver Stone vent’anni dopo. Altro che i blitz naive di Michael Moore che fanno tanto spettacolo e ideologia: “Non mi faccia fare nessun commento: penso che il mio film parli da solo e possa essere giudicato per se stesso“. Inside Job, espressione inglese per indicare appunto il crimine commesso da chi ha mani in pasta, racconta l’assassinio dell’economia mondiale come se fosse un giallo. E indicando da subito un sospetto: la deregulation voluta da Reagan. L’accusatore parla per conoscenza diretta. Classe ’54, laureato in matematica a Berkeley e in scienze politiche al Mit di Boston, Ferguson si è arricchito vendendo per 133 milioni la sua invenzione, Vermeer Technologies, a un certo Bill Gates. E da allora s’è dato al cinema. Quello, molto particolare, dei documentari. Che dal suo “No Exit in Sight” sulla guerra in Iraq a quel “Waiting For Superman” di Davis Guggenheim sul disastro della scuola americana sta riscattando la pigrizia di Hollywood a confrontarsi con la realtà. E invece Ferguson è tutto tranne che pigro.

Incalza l’ex presidente della Fed Paul Volcker (“Come giudica gli stipendi di Wall Street?“. “Eccessivi“) e il ministro francese dell’economia Christine Lagarde (“Stavamo a guardare lo tusnami che arrivava“). E poi i professoroni del conflitti d’interesse. Come quel Glenn Hubbard, capo dei consiglieri economici di Bush e oggi preside di Business alla Columbia: “Scusi, ma lei non è quello che aveva firmato il documento sulla solidità finanziaria dell’Islanda?”. “Adesso basta! Ha solo altri quattro minuti: spari la sua cartuccia migliore…“.

Naturalmente Ferguson nella sua caccia trova anche i suoi eroi buoni: come il profeta inascoltato Nouriel Roubini e, sorpresa, l’ex procuratore e governatore di New York, Eliot Spitzer, quello che fu sorpreso in un giro di prostitute. “Beh, i fatti suggeriscono che fu davvero preso di mira. Certo ha fatto volontariamente quello che ha fatto, ma sembra proprio che sia finito al pubblico ludibrio proprio per il ruolo che aveva avuto nel ripulire Wall Street. E per i nemici politici che si era fatto“. Che mondo. Non è un caso che l’altra eroina di Charles sia Kristin Davis, la maitresse che rivela le notti a mille dollari a botta e ancora si chiede com’è possibile che i suoi clienti fatti di cocaina potessero poi rappresentare in Borsa i risparmi degli investitori.

Non si salva nessuno? Robert Gnaizda, il fondatore del Greenling Insitute, una vita con i consumatori, dice che anche con Obama, che s’è portato al governo quel Geithner ex capo della Fed di New York, è cambiato poco: “È lo stesso governo di Wall Street”. Scusi, Ferguson, ma così non fa il gioco della destra alla vigilia delle elezioni? “Il mio dovere di film maker, di giornalista, è dire la verità, indipendentemente dalle conseguenze politiche. Però spero anche che il film possa finalmente spingere verso una riforma più forte”.

E adesso? Dopo averci raccontato lo scandalo dell’Iraq e quello di Wall Street, Mister Denuncia non sa ancora su cosa puntare. Eppure ci sarebbe una storia meravigliosa: un imprenditore pieno di debiti decide di entrare in politica e a colpi di corruzione diventa l’uomo più ricco, il primo ministro, il protagonista di scandali piccanti… Non è una bellissima storia? E poi vuole mettere girare in Italia? Lo sventurato sorrise: “Terrò presente il consiglio…“.

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