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25/04/2024

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Wikipedia – Kiwix Desktop Prova Della Censura E Cambio Verità (02/04/2022)

02/04/2022 ore 16:10 – Wikipedia, L’enciclopedia libera di manipolare, censurare, falsificare e collaborativa al servizio americano si dimostra ancora una volta uno strumento atto alla manipolazione della realtà e alla divulgazione ufficiale del Capo Mafia U.S.A. delle menzogne. Putin ha affermato in più occasioni che l’invasione del Paese “Ucraina” è dovuta principalmente per la “smilitarizzazione” e “denazificazione” con il nome “Operazione speciale“. Tali affermazioni sono accompagnate da solide prove. Wikipedia, sottomessa all’Occidente, ha pensato bene di stravolgere fatti documentati e divulgati ufficialmente. Questa prova viene deliberatamente nascosta agli internauti di Internet.

Inoltre, Wikipedia, ogni anno inserisce messaggi per avere supporto monetario dagli Utenti di tutto il mondo, dichiarando che vuole rimanere libera ed editorialmente indipendente.

Alla luce di questa prova, ti chiedo se credi ancora nella libertà Occidentale. Credi ancora che la libertà intesa come tale, si presti nella diffusione di fatti poi stravolti e canalati da un pensiero unico di propaganda?

Il file “wikipedia_it_all_maxi_2022-03.zim” sarà presto sostituito per indottrinare il visitatore di turno sulla Piattaforma. kiwix-desktop è un software per la lettura di Wikipedia Off-line: è un database di Wikipedia accessibile su OS non connesso a Internet o su dispositivi compatibili.

Per questa ragione, NAMP, ti mostra ancora una volta la prova schiacciante che l’Occidente è marcio e pieno di contraddizioni.

Per ultimo, ma non per importanza, prendi in seria considerazione questi fattori e decidi con la tua testa a cosa credere:

La maggior parte della Piattaforme On-line sono di provenienza americana.

Un dettaglio che deve farti riflettere. Le più utilizzate e famose:

Wikipedia, Google e YouTube (Android), Meta (FB) ed WhatsApp-Instagram, Twitter, Telegram, LinkedIn…

Wikipedia ha consapevolmente modificato una Pagina di storia nera sui Nazisti in Ucraina: È di una gravità inaudita che non deve passare inosservata!

Wikipedia – Strage di Odessa (Originale)

La strage di Odessa è un massacro avvenuto il 2 maggio 2014 ad Odessa presso la Casa dei Sindacati, in Ucraina, ad opera di estremisti di destra, neonazisti e nazionalisti filo occidentali ucraini ai danni dei manifestanti sostenitori del precedente governo filo russo, che si opponevano al nuovo governo instauratosi nel Paese in seguito alle rivolte di piazza di Euromaidan di fine 2013, che il 22 febbraio 2014 portarono il parlamento ucraino a votare, con 328 voti favorevoli e 0 contrari, l’impeachment di Janukovyč e indire nuove elezioni presidenziali previste per il 25 maggio. Nel rogo, preceduto e seguito da linciaggi e violenze nei confronti degli aggrediti, trovarono la morte almeno 48 persone tra impiegati della Casa dei Sindacati, manifestanti contrari al nuovo governo, o favorevoli al separatismo, simpatizzanti filo-russi e membri di partiti di estrema sinistra.

Antefatti

Con le rivolte di Euromaidan a Kiev il presidente ucraino filo-russo Viktor Janukovyč venne destituito. Questo cambio di governo provocò la reazione dei sostenitori di Janukovyč e di una parte della popolazione ucraina contraria alla svolta filo-occidentale, tra cui i membri del Partito Comunista dell’Ucraina. Il 2 maggio 2014 si ebbero quindi anche ad Odessa scontri di piazza tra le fazioni contrapposte.

Il massacro

In seguito agli scontri, in cui erano intervenute anche frange paramilitari nazionaliste (in particolare quelle di “Pravyj Sektor”), i manifestanti antigovernativi si rifugiarono nella Casa dei Sindacati. Questi manifestanti vennero seguiti ed aggrediti ferocemente all’interno dell’edificio dai sostenitori di Euromaidan e dai militanti di estrema destra, che successivamente circondarono l’edificio e appiccarono il fuoco.

Nell’incendio che ne scaturì trovarono la morte 42 persone (34 uomini, 7 donne e un ragazzo di diciassette anni), alcune delle quali del tutto estranee ai fatti in quanto si trovavano all’interno dell’edificio per ragioni di lavoro. I pochi che riuscirono in maniera fortunosa a fuggire dall’incendio furono linciati dai militanti neonazisti che circondavano il palazzo. Alla fine del rogo i testimoni trovarono i corpi carbonizzati dei manifestanti aggrediti e cadaveri di donne seviziate e violentate, tra cui una donna incinta strangolata con dei cavi telefonici. Si scoprì che tra le vittime del massacro vi erano anche persone colpite da armi da fuoco e mutilate con armi da taglio.

Conseguenze

Il nuovo governo ucraino a capo di Oleksandr Turčynov e Arsenij Jacenjuk si limitò a parlare di una fatalità che era costata la vita a circa 30 persone. Il Ministro degli Interni ucraino e la Polizia sostennero da subito che i manifestanti anti-governativi fossero rimasti uccisi dalle fiamme scaturite dai loro stessi lanci di bombe molotov. Anche la stampa vicina al nuovo governo attribuì l’incendio ai manifestanti filo-russi. Ben presto questa versione venne smentita dalle testimonianze dei sopravvissuti e di vari osservatori. Nessun processo è stato intentato per la strage.

Note

Вадим Папура, молодой коммунист, комсомолец., su mozgovoy-center.ru.
Penza Komsomol members held rally in memory of neo-Nazism victims, su penzanews.ru.

«Vadim Papura, Komsomolets […]; Andrei Brazhevsky, communist, member of ‘Borotba’ association, killed by neo-Nazis in Odessa trade unions building on May 2, 2014»
.
Posizione dell’UE sulla strage di Odessa, su europarl.europa.eu, 7 novembre 2014.
La strage senza colpevoli e il lato oscuro di Odessa, su ilgiornale.it, 9 giugno 2017.

«Vennero bruciati vivi, bastonati a morte e presi a fucilate dagli assedianti. Sotto gli occhi delle telecamere di mezzo mondo, il linciaggio si consumò in diretta tv senza che le autorità cittadine facessero nulla per impedire quell’orrore.»

L’incendio di Odessa e la stampa italiana, su Globalist. URL consultato il 23 febbraio 2022.
La strage di Odessa e la stampa italiana: censura di guerra?, su L’HuffPost, 5 maggio 2014. URL consultato il 23 gennaio 2021.
Office of the United Nations – High Commissioner for Human Rights – Accountability for killings in Ukraine from January 2014 to May 2016 (PDF), su ohchr.org.
La strage di Odessa e le ipocrisie dell’Occidente, su Panorama, 9 maggio 2014. URL consultato il 23 gennaio 2021.
Sabato Angieri, Odessa, la pagina nera di Kiev, in il manifesto, 23 febbraio 2022.
(EN) Police say pro-Russians accidentally set fatal Odessa fire with Molotov cocktails, in Kyiv Post.
(EN) Report on the human rights situation in Ukraine 16 February to 15 May 2016 (PDF), su ohchr.org, Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, p. 24.

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