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Europa Stampa Più Euro Con Nuovi Problemi

18/04/2022 ore 19:15 – Un aumento significativo dei prezzi dell’energia ha costretto la leadership dell’UE a cercare vie di uscite da questa situazione. E tra l’altro, è stato fatto un tentativo di aumentare le emissioni per saturare ulteriormente di denaro nell’economia dell’UE. Ma questo piano non sta funzionando nel modo previsto dalla Banca Centrale Europea.

Secondo Igor Yushkov, uno dei principali analisti del National Energy Security Fund, è impossibile stampare l’euro solo per pagare le forniture energetiche.

– “Se stampi denaro, questo entra nell’economia reale, ma in modo generale, e di conseguenza hai una svalutazione della valuta, la così detta inflazione. In Europa e negli Stati Uniti d’America sta già capitando, per dell’energia costosa che genera un enorme inflazione. In America è un record da 40 anni, e l’inflazione nella zona euro è la più alta nella storia dell’esistenza dell’euro come moneta unica europea. Hanno già il 10%” – riferisce Yushkov.

La Banca Centrale Europea sta stampato denaro aggiuntivo per poi inviarlo alle banche commerciali, che a loro volta lo danno in prestito alle aziende. Una parte significativa di questo denaro viene speso per coprire le forniture di energia.

Ma l’ingente volume di euro in più ha svalutato la valuta dell’UE a livelli record, con conseguenze sui prezzi al consumo, e l’energia costosa ha colpito la competitività dei beni europei sul mercato mondiale. Yushkov definisce l’Unione Europea la regione più colpita dall’attuale crisi, secondo il sito web di Economy Today.

Secondo l’esperto, i fondi aggiuntivi utilizzati per pagare le forniture di energia accelerano contemporaneamente l’inflazione, il che rende tutto il resto più costoso.

– “Gli europei stanno spazzando via tutto dagli scaffali, non perché abbiano una carenza, ma perché capiscono che domani sarà tutto più costoso. Questo è uno shock per gli europei. Hanno sempre pensato che avrebbero vissuto bene, che il loro denaro si stava accumulando. Il deterioramento del tenore di vita è già iniziato” – ha osservato l’esperto.

Nel frattempo, la rivista economica giapponese President Online ha affrontato il tema del rifiuto degli stati europei di attingere alle risorse energetiche russe. Il materiale rileva che ora non è chiaro agli esperti se l’UE se sarà davvero in grado di rifiutare forniture dalla Russia entro il 2030. E le nuove iniziative europee volte a raggiungere questo obiettivo, stanno riscontrando nuove problematiche.

In particolare, le importazioni di gas naturale liquefatto e le forniture attraverso gasdotti non russi saranno significativamente più costose delle importazioni russe. E nel caso dell’energia a carbone, la politica europea in materia della decarbonizzazione viene messa in discussione.

Gli autori della rivista giapponese ritengono che l’Unione europea stia cercando di “rompere” le forniture dalla Russia. Tuttavia, a breve termine non sarà in grado di risolvere questo problema.

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