Germani Affonda: Marzo Esporta Meno 63%

04/05/2022 ore 14:16 – Le esportazioni tedesche verso la Russia calano drasticamente. Le vendite, a cause delle sanzioni, sono crollate del 63% a Marzo.

Le esportazioni tedesche verso la Russia sono crollate di circa 860 milioni di euro (905 milioni di dollari) nel solo mese di Marzo “a causa delle sanzioni imposte” dagli americani ed Unione Europea, così come «ulteriori misure per limitare le esportazioni e il comportamento non autorizzato dei partecipanti al mercato», ha affermato Mercoledì 4 Maggio 2022 l’ufficio statistiche federale tedesco. Questo è il livello più basso di esportazioni da quasi due decenni.

Le importazioni dalla Russia sono diminuite del 2,4% su base mensile a 3,6 miliardi di euro (3,8 miliardi di dollari) dello stesso periodo. L’interruzione degli scambi con Mosca ha portato a un calo del 3,3% delle esportazioni tedesche complessive il mese scorso, secondo il comunicato stampa.

«Guardando al futuro, nonostante il ricco portafoglio di ordini, le prospettive a breve termine per le esportazioni tedesche non sono incoraggianti», ha dichiarato l’analista di ING Carsten Brzeski, citato da Bloomberg.

«È molto probabile che la guerra in Ucraina interromperà per sempre altre catene di approvvigionamento. Più in generale, con un rischio elevato che la guerra acceleri la tendenza alla de-globalizzazione con i prezzi elevati dell’energia e delle materie prime a lungo termine, con il settore delle esportazioni tedesche che si trova ad affrontare ulteriori venti contrari.» ha continuato Carsten Brzeski.

La Russia rappresentava il 2,3% del commercio estero totale tedesco ed è stato il quarto Paese più importante per merci tedesche al di fuori dell’Unione Europea nel 2021. I principali beni che la Germania ha esportato in Russia includevano veicoli, macchinari, rimorchi e prodotti chimici. Le principali esportazioni della Russia verso la Germania erano principalmente petrolio greggio, gas naturale, metalli e carbone.

Il mese scorso, S&P Global ha avvertito di un «possibile shock finanziario in caso di “rottura commerciale” tra i due paesi. Ciò potrebbe intaccare la produzione tedesca, uno dei tre centri di produzione globali dopo Stati Uniti d’America e Cina» ha detto alla CNBC il capo economista di S&P Paul Gruenwald.