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Google Lo Spione 2012: Ci Risiamo!

Non Se Ne Può Più!

17/02/2012 – Oggi arriva un nuovo mattone sulla testa di coloro che non vogliono capire che l’utilizzo di ogni risorsa Google è uguale a darsi una zappata sui piedi. Molti utenti sostengono che l’utilizzo di Google Chrome sia una valida alternativa per una navigazione veloce. Non lo penso affatto! Ma questo è un altro discorso. Google sfrutta le debolezze dei vari Browser e applicazioni di sua “invenzione” a fini commerciali “Lucro“. È ora che qualcuno si svegli dal sonno profondo per indagare “seriamente” sulle attività poco chiare di BigG. Internet è diventando un monopolio assoluto dell’azienda “Multinazionale” di Mountain View. Non è la prima volta che Google spia l’utenza e non sarà certamente l’ultima.

Per delucidazioni leggiti la categoria “Tutto Google“:

Wsj: Google spia gli utenti illegalmente con Safari ‘L’azienda ha disabilitato ora il codice che monitorava il traffico web’

ROMA – Google spia gli utenti illegalmente: lo denuncia il Wall Street Journal, secondo il quale il colosso del web ha registrato e monitorato l’attivita’ di milioni di utenti che utilizzano Safari, l’app per il web, sui propri Ihpone e su pc. Google, dopo essere stata contattata dal Wsj, ha disabilitato la parte di codice utilizzato per registrare le attivita’ online degli utenti, e si e’ difesa affermando che il sistema non memorizzava alcun tipo di dato personale.

“È importante sottolineare che questi cookie pubblicitari non raccolgono informazioni personali – ribadisce Google -. Diversamente da altri importanti browser, Safari di Apple blocca per impostazione predefinita i cookie di terze parti. Tuttavia, Safari abilita per i propri utenti svariate funzionalità web che fanno affidamento su terze parti e sui cookies di terze parti quali i pulsanti ‘Like’“. E Mountain View spiega che lo scorso anno hanno “cominciato ad usare questa funzionalità per abilitare alcune funzioni (come per esempio la possibilità di fare ‘+1’ su contenuti di interesse dell’utente) per quegli utenti di Safari che erano loggati nel loro account Google e che avevano scelto di vedere pubblicità personalizzate e altri contenuti”.

“Per abilitare queste funzioni abbiamo creato un link temporaneo tra Safari e i server di Google in modo da poter verificare se un utente di Safari era anche loggato nel suo account Google e aveva optato per questo tipo di personalizzazione – aggiunge Rachel Whetstone – ma abbiamo sviluppato questo link in modo che le informazioni che passavano tra il browser Safari degli utenti e i server di Google fossero anonime, creando una barriera effettiva tra le loro informazioni personali e il contenuto su cui stavano navigando”. “Tuttavia – spiega il colosso del web – il browser Safari conteneva altre funzionalità che hanno fatto sì che altri cookie pubblicitari di Google fossero installati nel browser. Non avevamo previsto che potesse succedere e ora abbiamo cominciato a rimuovere questi cookie pubblicitari dai browser Safari”. “È importante sottolineare che, esattamente come con altri browser, questi cookie pubblicitari non raccolgono informazioni personali”, ribadisce ancora e conclude: “Gli utenti di Internet Explorer, Firefox e Chrome non sono stati interessati né lo sono stati utenti di qualsiasi browser, incluso Safari, che avevano scelto di fare opt-out dal nostro programma di pubblicità basata sugli interessi utilizzando il nostro strumento di Gestione Preferenze Annunci Pubblicitari”.

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