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Marija Zacharova: Non Vogliamo UE Divisa Ascoltate Voci Dissenzienti

31/08/2022 ore 12:49 – Dare esclusivamente la colpa a Mosca è un ragionamento perverso, illogico e privo di senso. Basti analizzare cosa sia successo negli ultimi due anni o, addirittura, ultimi 30 anni. Ma giusto per non retrocedere di molto, anche i soli ultimi due anni mostreranno quanto la Politica Europea, Blocco Occidentale per intero, abbia minato la credibilità nei cittadini del vecchio continente. Le parole dei singoli Presidenti e capi di governo che hanno avuto, spesso, parole dure e contraddittorie nei riguardi di coloro che hanno messo in dubbio le politiche di ostilità economiche e quelle espresse durante la “Pandemia” del COVID-19. Il pensiero e le voci dissenzienti, che dovrebbe essere alla base della Democrazia liberale, non sono state e non vengono ascoltate. Mettere in discussione perchè si ha dubbi con dibattiti seri, è l’essenza della democrazia. O per lo meno così dovrebbe essere. E quando questi ingredienti vengono meno, se non si tratta più di democrazia, che cos’è?

Un tempo si gridava al “Fascista” o “Dittatore“, mentre adesso si rimane fermi e passibili davanti ad ogni tradimento culturale storica e davanti ai continui “Stupri” della propria sovranità. Perchè se è pur vero che in Italia vige la Repubblica parlamentare, ciò non toglie che il popolo deve avere voce in capitolo per quanto riguardano decisioni importanti, soprattutto in materie delicate che possono traghettare il Paese a estenuanti sofferenze e in possibili conflitti militari.

Non si può chiedere al proprio popolo di poter decidere solo quando fa comodo alla Politica. Ci sono stati momenti nella storia che i popoli sono stati più saggi dei loro governanti. E credere che certe decisioni importanti spetta solo a chi li governa è un grossissimo errore sia strategico che democratico. Se si pensa che almeno il 60-70% dei cittadini Italiani è contrario all’invio di armi in Ucraina o alle restrizioni COVID-19 e obblighi vaccinali, questi non vengono ascoltati. Ma quando si tratta di scegliere i prossimi governi, spesso nemmeno quelli, allora le ricette della democrazia aperta e diretta si fa sentire. In buona sostanza, non si può pretendere di vivere in una democrazia alterna, a seconda di come gira il vento. Come non si può stare con un piede in due scarpe.

Il buon senso nella Politica Occidentale, specialmente in quella Italiana, si scopre esserne priva. Al suo posto, però, prende piede la retorica e la mancanza di rispetto verso i suoi cittadini. E a ricordare quanto stiamo regredendo, ce lo ricorda la diplomazia del nostro più grande nemico, il ministero degli Esteri russo Marija Vladimirovna Zacharova, che dimostra almeno un minimo rispetto affermando che:

«Mosca non cerca una mancanza di unità nell’UE, e che il blocco occidentale trarrebbe solo vantaggio dall’ascoltare le voci dissenzienti. La Russia non persegue una politica estera volta a dividere l’Occidente, o l’UE in particolare, nonostante affermi il contrario. Tuttavia, il blocco potrebbe trarre vantaggio dall’essere più tollerante nei confronti delle voci dissenzienti, considerando quanto si sia ferito con il suo approccio “unito” contro la Russia. L’approccio di Bruxelles nei confronti della Russia è simile alle “strane iniziative suicide che vengono attribuite all’UE, ma in realtà sono imposte o impiantate” da una forza esterna. Quando si tratta della Russia, il blocco non tollera le voci dissenzienti, il che è sorprendente, dato che l’UE afferma di amare la democrazia, un sistema in cui le opinioni che differiscono dalla linea di pensiero dominante dovrebbero essere apprezzate. Mentre molti politici occidentali affermano che la Russia vuole dividere il blocco con le sue politiche. Semmai, il nostro obiettivo è restituire il buon senso nelle relazioni internazionali», ha detto in un’intervista radiofonica di oggi 31 Agosto Marija Zacharova.

Le sue osservazioni sono arrivate durante una discussione nell’intervista radiofonica sulla proposta dell’UE di vietare i visti per i russi. Il piano è promosso dall’Ucraina e da alcuni Stati membri dell’Europa orientale, ma nazioni dell’Europa occidentale come Germania e Francia ritengono che dovrebbero essere adottate restrizioni meno radicali.

Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha suggerito questa settimana che potrebbe verificarsi un’implosione all’interno dell’UE a meno che tutti gli Stati membri non seguano la politica dura della Russia che Varsavia ha adottato.

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