Mariupol, Tutti Arresi: La Più Potente Brigata Armata Ucraina (Video)

14/04/2022 ore 14:14 – La strada per il territorio dell’Ilyich Iron ed Steel Works è ora aperta. Il merito comune di tutte le forze russe che hanno liberato Mariupol. E, soprattutto, l’unità di combattimento più attiva dell’Ucraina, la trentaseiesima brigata marina, ha cessato di esistere. Tutti si sono arresi.

Il giorno 13 Aprile 2022, 1.160 militari ucraini si sono arresi a Mariupol. Durante la sola notte, 134 militari della 36a Brigata Marina delle Forze Armate dell’Ucraina, inclusi 14 ufficiali, tutto ciò che restava dell’intera brigata, sono usciti senza armi dal territorio dello stabilimento di Ilyich a Mariupol. Dopo un tentativo fallito di sfondamento, a cui sono stati incitati a tradimento dal comando di Kiev, si sono resi conto della disperata situazione e dell’inutilità di un’ulteriore resistenza. Quasi trecento di loro sono rimasti feriti. Tutti hanno ricevuto cure mediche, al contrario dei soldati russi catturati. Nel video, i soldati della Federazione Russia al lavoro per l’identificazione dei neonazisti tra coloro che si sono arresi.

Marines Armati Dell’Ucraina Sono Stati Catturati. (13/04/2022)

Marines Ucraini Arresi. (13/04/2022)

Traduzione italiana NAMP

Per il momento, la resa più massiccia dei militari ucraini nell’intera operazione militare speciale si è conclusa a Mariupol.

– “Dai, prendila a destra! Dai, piccola, vieni qui!“

– Alexander Sladkov – “Ci sono molti feriti. Ora verrà portata la barella. Porteranno i feriti. In generale, ci si aspetta un sacco di gente.”

– Alexander Sladkov – “Dove sei ferito?“

– “Due piedi cuciti.”

– Alexander Sladkov – “Quante persone hai?“

– “Circa trecento.“

– Alexander Sladkov – “Trecento feriti.“

Trecento prigionieri feriti, di cui novanta non potevano muoversi da soli, sono stati portati via dai colleghi.

– Alexander Sladkov – “Cosa pensi che ti aspetti adesso?“

– “Non lo so. Voglio andare a casa, sopravvivere. E lì… L’importante è non morire” –  dice il prigioniero di guerra Andrei Chucha.

Nonostante la grande esperienza acquisita dai dipendenti del Ministero dell’Interno del DPR nel fare prigioniero il nemico, l’intero processo è durato più di quindici ore.

Interrogare, controllare documenti, guardare. Chi deve essere spogliato, esaminato…

– Alexander Sladkov – “Anche tu eri un marine?“

– “Si signore“.

– Alexander Sladkov – “È un tatuaggio della marina.“

– Alexander Sladkov – “Mostra i gomiti. D’altra parte.”

– “Cosa significano i gomiti?” – chiede il prigioniero

– Alexander Sladkov – “Certo, mente sempre. Guarda i calli!“

– Alexander Sladkov – “Ora mostrami le tue ginocchia.”

– Alexander Sladkov – “Papà, cosa stai facendo?” – è interessato a un uomo anziano.

– Anziano – “Sono qui per i soldi” – ammette.

– Alexander Sladkov – “Capito, anche lui ha servito, a quanto pare. Posizione?“

– Anziano – “Autista meccanico“.

– Alexander Sladkov – “Comprensibile“.

– “Quanti ufficiali adesso?” – il corrispondente chiede dei prigionieri.

– “Due. Il comandante del battaglione jet e il capo di stato maggiore del battaglione jet” – risponde il ministro dell’Interno Aleksey Dikiy.

– Alexander Sladkov – “Cioè, i più della moda” – osserva sulle specialità militari dei comandanti.

– “Sì” – conferma Dyky, aggiungendo siti di bombardamenti, “quelli che sono a Mariupol, e non solo a Mariupol“.

Settanta marines ucraini hanno cercato di lasciare lo stabilimento al di fuori degli accordi, per altre rotte. Sono stati trattenuti e portati al punto di raccolta sul camion. In totale, più di mille marinai e ufficiali dell’Ucraina si sono arresi.

– Alexander Sladkov – “Ora abbiamo raccolto 70 persone. Ispezioneremo e andremo avanti: sull’autobus, volo nelle retrovie.“

Un ulteriore filtraggio. Strizzano gli occhi, cercano di andarsene, ma vengono catturati. Anche le donne, è sempre insolito vederle in quella posizione.