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Mosca, Severodonetsk: Sì Corridoio Civili, No Soldati

15/06/2022 ore 13:51 – A Severodonetsk si apre il corridoio umanitario. Mosca afferma che consentirà solo ai civili di lasciare l’impianto chimico assediato, ma bloccherà i soldati ucraini che tenteranno di scappare.

L’esercito russo ha aperto Mercoledì 15 Giugno 2022 mattina un corridoio umanitario per consentire ai civili intrappolati di lasciare l’impianto chimico assediato di Azot, nella città di Severodonetsk.

Martedì 14, Mosca ha dichiarato che Kiev le aveva chiesto di fornire un passaggio sicuro per i civili che volevano lasciare lo stabilimento. Ha chiesto che i non combattenti potessero fuggire nella città di Lisichansk, controllata dall’Ucraina, dall’altra parte del fiume Seversky Donets. Lo afferma l’esercito russo.

Tuttavia, questo piano è stato respinto sulla base del fatto che era fisicamente impossibile, dato che tutti i ponti che collegano la città a Lisichansk sono stati distrutti. Mosca afferma che la proposta potrebbe essere uno schema per consentire alle truppe ucraine bloccate di fuggire dallo stabilimento di Azot.

Invece, la parte russa ha accettato di consentire ai civili di partire nella direzione opposta alla città di Svatovo, che è controllata dalla Repubblica popolare di Lugansk (LPR).

Il corridoio umanitario rimarrà in vigore per 12 ore dalle 8:00 ora locale. Lo afferma in una dichiarazione l’esercito russo. La disposizione del passaggio sicuro è stata confermata in mattinata di oggi dal portavoce della milizia LPR.

L’esercito russo ha espresso scetticismo sulla volontà delle truppe ucraine di consentire ai civili di lasciare Azot e che i pacifici residenti della città sono stati costretti dai soldati ucraini ad andare allo stabilimento per fungere da scudi umani.

I Funzionari dell’LPR stimano che ci siano 1.200 civili ed almeno 2.500 soldati presso l’impianto di Severodonetsk.

La Russia ha attaccato l’Ucraina il 24 Febbraio 2022, in seguito alla mancata attuazione da parte dell’Ucraina dei termini degli accordi di Minsk, firmati per la prima volta nel 2014, e all’eventuale riconoscimento da parte di Mosca delle repubbliche del Donbass di Donetsk e Lugansk. Il protocollo mediato da Germania e Francia è stato progettato per conferire alle regioni separatiste uno status speciale all’interno dello stato ucraino.

Da allora il Cremlino ha chiesto che l’Ucraina si dichiari ufficialmente un Paese neutrale e che non si unirà mai al blocco militare della NATO guidato dagli Stati Uniti d’America. Kiev, insiste che l’offensiva russa è stata completamente immotivata e ha negato le affermazioni che intendeva riprendere le due repubbliche con la forza.

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