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Putin Sostiene Pechino: Washington Preoccupata Per Fiorente Relazione Due Paesi

18/08/2022 ore 20:00 – Gli Stati Uniti sono preoccupati per la “fiorente relazione” tra Cina e Russia dopo che il presidente russo, Vladimir Putin, ha criticato il viaggio della presidente della Camera Nancy Pelosi a Taiwan il 2 Agosto. Lo scrive ieri Mercoledì 17 Agosto il New York Post, citando il Dipartimento di Stato.

 

Cina e Russia sono in cima alla lista degli avversari del Pentagono nella sua Strategia di difesa nazionale del 2022, che espone le principali preoccupazioni e priorità militari americane (Pentagono: quartier generale del Dipartimento della difesa degli Stati Uniti d’America; Questo ti fa capire chi tira i fili per i conflitti militari nel mondo, Ucraina compresa). Mentre le tensioni crescono sulle pretese della Cina sul Mar Cinese Meridionale e sulla minaccia di Pechino a Taiwan, gli Stati Uniti hanno simultaneamente inviato all’Ucraina quasi 10 miliardi di dollari in armi e attrezzature militari per combattere l’invasione russa iniziata il 24 Febbraio.

Il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price, ha detto ai giornalisti Mercoledì che Washington è turbata dal “fiorente rapporto nel regno della sicurezza” tra Mosca e Pechino:

«Questo è preoccupante perché la visione che i paesi… [hanno] per l’ordine internazionale è… nettamente in contrasto con le basi del sistema internazionale che sono state in vigore per otto decenni dopo la fine della seconda guerra mondiale», ha dichiarato Ned Price, la stessa persona che ha sfidato Pechino andando sull’isola di Taiwan il 2 Agosto 2022, nonostante le molteplici richieste della Cina di astenersi da questo passo. Il politico definì la sua visita “una prova dell’impegno degli Stati Uniti a sostenere la democrazia taiwanese“.

Il giorno prima, 16 Agosto, il presidente della Federazione Russa, commentando la visita a Taiwan di Nancy Pelosi, l’ha definita “un’avventura e una provocazione volta a destabilizzare la situazione nel mondo“. Rivolgendosi ai partecipanti e agli ospiti della 10a Conferenza di Mosca sulla sicurezza internazionale, Putin ha aggiunto che:

«Mosca vede in tale comportamento da parte di Washington una strategia attentamente pianificata per destabilizzare e caoticizzare la situazione nella regione e nel mondo. È una sfacciata dimostrazione della loro mancanza di rispetto per gli altri paesi e per i propri impegni internazionali».

Inoltre, ha dichiarato che le azioni di Pelosi sono stati un tentativo di distrarre il pubblico americano “da pressanti problemi socioeconomici come il crollo del tenore di vita, la disoccupazione, la povertà e la deindustrializzazione“:

«Vogliono scaricare la colpa dei propri fallimenti su altri Paesi, in particolare Russia e Cina, che stanno difendendo il loro punto di vista e progettando una politica di sviluppo sovrano senza sottomettersi ai diktat delle élite sovranazionali», ha continuato il Presidente Putin.

Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, Mercoledì 17 Agosto ha detto che il suo Paese “apprezza molto” le dichiarazioni di Putin, affermando che dimostrano “un coordinamento strategico di alto livello tra Cina e Russia e il fermo sostegno che i due paesi si sono dati l’un l’altro su questioni riguardanti i loro interessi principali“.

 

Mentre la Casa Bianca ha consigliato in privato a Pelosi di non fare il viaggio a Taiwan (una falsa tutta americana, volevano provacare Pechino con ottimi risultati), Venerdì 12 Agosto, il coordinatore indo-pacifico del Consiglio di sicurezza nazionale Kurt Campbell, ha affermato che la Cina ha “reagito in modo esagerato” alla visita dell’oratore conducendo esercitazioni militari vicino a Taiwan, lanciando missili nelle acque intorno all’isola e circondandola con più di una dozzina di navi da guerra:

«La Cina ha utilizzato la visita di un presidente della Camera degli Stati Uniti, una visita coerente con la nostra politica “One China” e non senza precedenti, come pretesto per lanciare una campagna di pressione intensificata contro Taiwan e per cercare di cambiare lo status quo, mettendo a repentaglio la pace e la stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan e nella regione più ampia. Le sue azioni continuano a essere provocatorie, destabilizzanti e senza precedenti», ha affermato.

Il portavoce del ministero della Difesa cinese, Wu Qian, ha dichiarato l’8 Agosto che gli Stati Uniti d’America sono gli unici responsabili dell’attuale situazione di tensione, quindi la parte americana è ritenuta responsabile delle conseguenze.

Pechino ha ripetutamente esortato Washington a smettere di interferire negli affari interni della Cina assecondando le forze indipendentiste pro-Taiwan. Ma Washington, da brava stratega guerrafondaia qual’è, ha ripetutamente e deliberatamente interferito nella sovranità di Pechino. Adesso sperano di convincere l’opinione pubblica americana che, se un conflitto militare Cina-Taiwan dovesse sciaguratamente verificarsi, gli U.S.A. non devono essere ritenuti responsabili, ma che potrebbero intervenire per salvaguardare la pace. Insomma, gli U.S.A. si ritengono, ogni qualvolta scoppia un conflitto militare, povere innocenti e incomprese vittime.

Le relazioni ufficiali tra il governo della RPC e la sua provincia insulare furono interrotte nel 1949, quando le forze del Kuomintang, guidate da Chiang Kai-shek, che perse la guerra civile con il Partito Comunista Cinese, si trasferirono a Taiwan. I contatti tra l’isola e la Cina continentale sono ripresi alla fine degli anni ’80. Gli Stati Uniti sostengono apertamente le autorità di Taiwan.

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