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Rogueware: Finti Antivirus

27/01/2011 – Nella lotta perpetua in difesa della sicurezza del PC, oggi non basta più tenere gli occhi aperti sui “nemici“, ovvero sui virus e affini: devi imparare a diffidare anche delle applicazioni che sostengono di poterti proteggere da quegli stessi virus, millantando però capacità e, soprattutto, finalità che invece non hanno. A questo proposito mi torna in mente un vecchio adagio che cita: “dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io“. Una perla di saggezza, come tutti i proverbi dei nostri nonni, da cui si può trarre insegnamento.

La Truffa Antivirus

Vuoi proteggere il tuo computer con un buon antivirus, a volte sono essi stessi dei veicoli per diffondere malware. Esistono moltissime truffe on-line, per spillare soldi o sottrarre dati personali al malcapitato utente che abbocca al tranello. Capita di navigare su un sito Web, di vedere all’improvviso aprirsi una finestra, apparentemente una normale applicazione Windows, che segnala la presenza di un pericolo all’interno del computer. A leggere il contenuto della finestra, il tuo PC risulta infettato da uno o due virus e, in alcuni casi, addirittura da una buona dozzina di virus, trojan e spyware. Il messaggio di allarme insiste sulla possibile, tragiche conseguenze: diffusione del virus a computer di amici e colleghi, perdita di dati, danni irreversibili al computer. Certo che il panorama descritto da avvisi di questo tipo è catastrofico, ma c’è uno spiraglio di luce: un link ben in evidenza che ti permette di installare un nuovo antivirus che senza ombra di dubbio risolverà tutti i problemi riscontrati, rimmuovendo il malware alla radice. Curioso, no? Il computer non solo individua da solo una minaccia, ma suggerisce anche una possibile soluzione. In una simile condizione è facile, specie per chi è meno esperto, farsi prendere dal panico e accettare la soluzione che viene proposta con tanta enfasi: si acquista il programma (per una cifra che si aggira solitamente tra i 50 e i 100 euro), lo installi, attendi la fine della scansione approfondita del PC e, in men che non si dica, il computer è pulito. Dov’è l’imbroglio? Semplice: si è trattato di una messinscena.

Lo Scareware

L’avviso che segnalava la presenza di malware non era altro che un’esca: serviva solo a spaventare l’ignaro utente (“scareware“, appunto) e far sì che questo accettasse di installare, a pagamento, un falso antivirus. Un programma che, per l’appunto, fingesse di rimuovere tutte le minacce e lasciasse l’utente nella convinzione di aver agito nel modo giusto. In realtà, nel computer non c’era alcun virus, e il falso antivirus ha solo mimato la disinfestazione.

Parte Tutto Da Un Rogueware

A volte il tutto parte con un virus vero e proprio che attacca il computer e che fa da “apripista” per il rogueware. Ma quasi sempre, è la stessa vittima, l’utente, a richiedere espessamente l’installazione del programma, anche a costo di aggirare manualmente (secondo le corrette modalità previste dal sistema operativo) controlli e protezioni come quelli dei firewall personali o dell’UAC (User Account Control – Controllo Account Utente) di Windows. È, purtroppo, in questi casi che gli antivirus spesso stentano a riconoscere correttamente la minaccia, molto diversa da quella che viene identificata comunemente col termine “malware”.

Attento A Quello Che Installi

Le conseguenze dell’installazione di un rogueware possono essere diverse, alcune delle quali dannosissime. Nella maggior parte dei casi, il danno vero e proprio consiste nell’acquisto di un software inutile. La cifra sborsata non è solitamente astronomica ma neppure trascurabile: gli autori di rogueware sono in genere buoni conoscitori della psicologia degli utenti, e hanno un’idea piuttosto precisa di quanto una persona potrebbe essere realmente disposta a spendere per potersi mettere in condizioni di sicurezza, magari proprio in una situazione di improvvisa emergenza. Talvolta a questo danno di entità relativa se ne aggiunge uno ben più pesante: i dati forniti per l’acquisto del programma possono, infatti, essere trafugati e riutilizzati in altre circostanze, dando vita a un vero e proprio furto di identità (nonchè di ulteriori somme di denaro). Oltre al danno si aggiunge anche la beffa.
Combattere il rogueware è tutt’altro che semplice. Si tratta di una guerra, per così dire, psicologica: i truffatori che fanno leva sulle insicurezze degli utenti; dall’altro, chi naviga in Internet, è obbligato a stare sempre in guardia di fronte a eventuali minacce che possono farsi avanti all’improvviso.

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