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23/09/2022 ore 06:05 – Gli uffici di reclutamento in Russia si concentreranno sui riservisti con esperienza di combattimento e specialità militari rilevanti durante la mobilitazione in corso. È quanto ha riferito ieri Giovedì 22 Settembre ai giornalisti il ​​ministero della Difesa russo. Mercoledì, il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, durante il suo discorso alla nazione ha annunciato la mobilitazione parziale nel lungo conflitto con l’Ucraina: l’operazione militare speciale si è trasformata in guerra totale grazie al prolungamento del conflitto dell’Occidente dovuto al continuo invio di armi e personale militare a Kiev.

Putin aveva avvertito l’Occidente fin dal primo giorno del conflitto, iniziato il 24 Febbraio, a non interferire, cosa che invece hanno fatto prepotentemente prendendo apertemente le difese dei Nazisti ucraini, e proteggendo palesemente i continui bombardamenti da parte di Kiev contro le popolazioni nel Donbass, dove un numero altissimo ed imprecisato tra uomini, donne e bambini venivano costantemente massacrati giornalmente.

A distanza di sette mesi del conflitto militare, la decisione, dopo gli ultimi attacchi terroristici in Crimea ed dentro i confini della Federazione Russa, di rafforzare e potenziare la macchina bellica con una parziale mobilitazione dei riservisti russi:

«Non esiste un ordine di redazione specifico, ma tale priorità sarebbe data ai riservisti che hanno precedentemente seguito una formazione come operatori di carri armati, membri dell’equipaggio di artiglieria, conducenti, meccanici e fanteria motorizzata», ha ammesso il ministero, definendo l’esperienza di combattimento “uno dei fattori chiave” nella scelta dei reclutati:

«L’esercito russo ha in programma di chiamare alle armi sia i soldati di base che gli ufficiali. I riservisti fino a 35 anni possono essere arruolati come soldati di base, mentre la soglia di età sarà compresa tra 50 e 55 anni per gli ufficiali, a seconda del grado. Le persone impiegate nel settore della difesa saranno esentate dalla mobilitazione, così come quelle che non soddisfano i criteri sanitari, che hanno almeno quattro figli o si prendono cura di parenti disabili. Ogni regione dovrà redigere un certo numero di riservisti a seconda della sua popolazione», ha aggiunto il ministero, senza fornire i numeri esatti.

Mercoledì 21 Settembre, il ministro della Difesa russo, Sergey Shoigu, ha dichiarato che la mobilitazione comporterebbe la chiamata alle armi di circa 300.000 riservisti, ovvero poco più dell’1% del pieno potenziale di mobilitazione della Russia. Putin aveva precedentemente affermato che il ministero della Difesa aveva raccomandato di far entrare in servizio attivo i riservisti militari nel lungo conflitto in Ucraina e nel Donbass.

Shoigu, ha spiegato che erano necessarie truppe aggiuntive per controllare la linea di contatto lunga i 1.000 km con le forze ucraine e le aree controllate dai russi.

Alcuni media hanno poi affermato che il numero di coloro che presumibilmente dovrebbero essere chiamati alle armi potrebbe ammontare a un milione. Tuttavia, il Cremlino ha smentito tali rapporti definendoli “una bugia“.

L’Occidente aspettava da tempo il discorso di Putin, così da poter avviare e attaccare in modo massiccio, nuovamente, i suoi discorsi con solite illazioni, amplificando ulteriormente la macchina propagandistica di disinformazione che stava via via scemando nell’inutilità oggettiva. La solita macchina della vergogna di Informazione volta a raccontare bugie su bugie, che hanno accompagnato i cittadini europei (e non solo) lungo questi sette mesi di conflitto militare tra Russia e Ucraina, vomitando giornalmente ogni tipo di bugia costruita da finte prove e smentite dai fatti e da controprove in risposta ad accuse infondate del Blocco Occidentale grazie a Internet (nonostante la sua minipolazione e censura predisposta dai Big Provider di Internet) che ha saputo divulgare le menzogne dei servi giornalisti al servizio di Washington. Una macchina della disinformazione delineata palesemente a favore di Kiev, che aveva come unico scopo di proteggendola da evidente prove di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità, a seguito di uccisioni e torture di Kiev contro civili di lingua filorussa nei territori liberati dalla Federazione Russa: Genocidio dell’Ucraina contro popolazioni di civili indifesi nel Donbass.

Russia – Mobilitazione Riservisti Militari In Partenza (22/09/2022)

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