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29/03/2024

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16/06/2012 – La sperimentazione sugli animali è indispensabile? Tra il 2007 e il 2009, nei laboratori dei 27 Paesi membri dell’Unione europea sono stati usati per la sperimentazione scientifica circa 12 milioni di animali: tale documento ufficiale è stato rivelato dalla Commissione europea. Soltanto in Italia, sono stati schiavizzati, torturati e tenuti in cambbie strette (per tutto l’arco di vita dell’animale) ben 2.602.773 animali, poco più del 20% del totale comunitario (il dato, nero su bianco, lo puoi leggere sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana https://www.gazzettaufficiale.it/ N° 53 del 5 Marzo 2011).  Cliccami E Scarica Il Documento PDF Ufficiale Archivio zip Peso 3,70 MB.

Tipo Di Animale: Cifre Alla Mano!

Le specie più usate sono (manco a dirlo) i topi (Mus musculus), con cifre elevatissime (5553.817 nel solo 2009), cifra totale anno 2007, 2008 e 2009 di 1.663.314. Seguono ratti, uccelli di natura non ben identificata, pesci, porcellini d’India, conigli, suini e scimmie. Tra il 2007 e il 2009 sono stati usati 2571 cani di ogni razza (canis familiaris) rispettivamente 1.021 cani nel 2007, 943 nel 2008 e 607 nel 2009. Il totale di animali usati (ogni tipo di specie animale): (2007) N° 908.002; (2008)864.318; (2009) N° 830.453. I dati, anche se in diminuzione, non comprendono l’anno 2010, 2011 e 2012. Tuttavia, pur incoraggianti, nelle statistiche non sono mensionate cavie animali della sperimentazione non ufficiale.

La Ricerca Medica: Può Fare A Meno Di Sperimentare Sugli Animali?

La stragrande maggioranza degli scienziati di tutto il mondo (stando alle statistiche) risponde di No: è in gioco la sicurezza degli esseri umani che, su una scala ragionevole di valori, hanno maggior peso di una vita animale. Per il , protestano le associazioni protezionistiche: esistono metodi altrettanto validi per giungere ai medesimi risultati, risparmiando molte sofferenze.

 

Multinazionali Farmaceutiche, Cosmetica E Bellica

La sperimentazione sugli animali non riguarda solo la salute dell’essere umano (l’industria farmaceutica è obbligata per legge fare test), ma soprattutto l’industria cosmetica: testare il prodotto finito non è obbligo di legge, sebbene alcune multinazionali, per garantire e garantirsi maggior sicurezza, lo fanno. Anche l’industria bellica usa animali per le proprie sperimentazioni, soprattutto per provare armi, gas, resistenza di materiali.

Specie Diverse: Reazioni Differenti

Il General accounting office (Gao) negli Usa passò in rassegna 198 nuovi farmaci dei 209 commercializzati fra il 1976 e il 1985, si scoprì che il 52% di essi presentava “gravi rischi emersi dopo l’approvazione” e che quindi i test animali non avevano previsto. Ciò che, a quanto pare fatico a comprendere, è che non basta provare un farmaco su un vero organismo per studiarne gli effetti. Ogni specie di animale reagisce in maniera diversa e questo è un dato scientificamente provato. Considerando che persino fra simili i conti non tornano:  il 42% delle sostanze cancerogene per i topi non lo sono per i ratti. La sicurezza che la sperimentazione sugli animali offre per la creazione di nuovi farmaci non può basarsi su un modello animale perchè inconcludente. Un topo, un cane, un cavallo, persino un primate non sono un essere umano. Il problema non sta nella sicurezza delle verifiche, ma nella verifica compiuta su modelli non validi, che quindi a sua volta genera una sicurezza del tutto inconsistente.

Effetti Collaterali: Sperimentazione Inutile!

Non vengono divulgati dati che riguardano le morti da “effetti collaterali“. Le Multinazionali “case farmaceutiche” usano il pretesto della sperimentazione sugli animali per mettere in commercio ogni tipo di farmaco. Questo sistema avvantaggia solo loro, che possono così promuovere alla sperimentazione umana più sostanze di quante potrebbero, aumentando le possibilità di commercializzazione. Non si spiega, altrimenti, per quale motivo negli Usa ogni anno muoiono 150 mila persone a causa degli effetti collaterali provocati dalle medicine. Cosa dire della manipolazione che tocca farmaci con struttura chimica e metabolizzazione molto simili fra loro? Gli ansiolitici benzodiazepinici per esempio. L’alprazolam è stato sperimentato nel ratto e nel topo e il loazepam nel ratto, nel topo e nel cane. Quale ragionamento scientifico ha spinto i ricercatori a usare criteri disparati per un medesimo test? La verità scomoda è che continuano a usare metodi ormai vecchi per avere sovvenzioni governativi. Solo così mi spiego la ragione della sperimentazione sugli animali.

È tutta questione di soldi!

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