28/03/2012 – Dopo tante parole spese contro la Multinazionale Monopolista delle risorse Web “Google“, mi riprendo la mia rivincita “amara“. Per dirla tutta, siamo alla frutta secca. Dal 1° Marzo (data che molti internauti ricorderanno per molto tempo) cambiano le regole relative la privacy dei servizi Google. In breve Google potrà raccogliere le informazioni su ogni utente che accede a uno dei suoi servizi. Se ad esempio accedi con uno degli account Gmail, YouTube etc…, ogni informazione sarà conservata e monitorata dall’azienda Californiana. I dati saranno a disposizione degli esperti di Mountain View che raffineranno le informazioni a scopi commerciali: ricerche e acquisti.
L’imbarazzo Del Non Fare Nulla!
L’Unione Europea starà a guardare o interverrà a infrangere, anche solo parzialmente, i sogni del colosso dei motori di ricerca? Google offre servizi gratuitamente, (l’internauto non sborsa un soldo), ma i dati personali salvati quali preferenze politiche, gusti film, amici e lingue parlate sono la moneta con cui compra il gratuito di Google. Invece di pagare in euro, li paga con le preziose informazioni che fornisce involontariamente, così l’azienda può vantarsi di offrire gratuitamente. Non c’è nulla di gratuito, sia chiaro, nessuno mantiene server per beneficenza. La domanda ora è questa: sei disposto a pagare una quota annuale a fronte dell’assicurazione del completo anonimato? La risposta potrebbe essere scontata. Forse molti utenti, pur di mantenere gratuiti i servizi che ogni giorno utilizzano, liquiderebbero il problema della privacy con un’alzata di spalle. Forse è quello che sta succedendo.
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