21/04/2022 ore 17:03 – Putin annulla l’assalto all’acciaieria Azovstal di Mariupol. Ma il motivo non viene detto dai media Occidentale di regime. Le vite dei soldati devono essere risparmiate, ha detto il presidente russo, offrendo ai militanti ucraini un’altra possibilità di arrendersi.
Il presidente russo Vladimir Putin ha annullato l’assalto all’acciaieria Azovstal nel porto di Mariupol, sul Mar Nero durante un incontro con il ministro della Difesa Sergey Shoigu Giovedì 21 Aprile 2022. La struttura ospita ancora circa 2.000 militanti ucraini, incluso il reggimento neonazista “Azov“, secondo Shoigu:
«Dobbiamo sempre pensare a preservare la vita e la salute dei nostri soldati e ufficiali», dichiara Putin al capo della difesa, aggiungendo che, in questo caso particolare, non dovrebbero essere inviati ad assaltare l’acciaieria:
«Non si dovrebbe entrare in quelle catacombe e strisciare sottoterra, in queste strutture industriali», ha detto il presidente.
Costruita in epoca sovietica, l’acciaieria Azovstal ha una vasta rete di tunnel sotterranei ben fortificati e costruiti per resistere a pesanti bombardamenti. L’aiutante del governo della Repubblica popolare di Donetsk, Yan Gagin, una volta aveva descritto questi tunnel come una città sotterranea.
Le forze ucraine in ritirata, compreso il famigerato reggimento Nazista Azov, si sono trincerate in questi tunnel e da allora li hanno usati come ultima linea di difesa (con i mercenari provenienti da vari paesi). Oggi Giovedì 21 Aprile 2022, Shoigu ha conferito con Putin dicendo che le forze russe e le milizie delle repubbliche del Donbass hanno completamente occupato la città di Mariupol, ad eccezione del complesso industriale Azovstal.
Shoigu ha anche affermato che un’operazione militare presso l’impianto potrebbe essere completata in tre o quattro giorni. Putin ha invece ordinato alle sue truppe di «sigillare l’area in modo che nemmeno una mosca possa passare.»
Il presidente ha anche offerto ai trincerati nello stabilimento un’altra possibilità di arrendersi:
«Offri a chiunque non abbia ancora deposto le armi di farlo» – ha detto a Shoigu, aggiungendo che «la Russia garantisce loro la vita e un trattamento dignitoso secondo tutte le norme internazionali. I feriti riceveranno anche “cure mediche qualificate“», ha aggiunto il presidente.
La Russia ha cercato per ben due volte di organizzare corridoi umanitari per coloro che sono disposti a lasciare l’impianto di Azovstal negli ultimi giorni, ma entrambi i tentativi sono falliti. Invece, i militanti Azov e le forze ucraine hanno chiesto di poter partire con l’assistenza di una “terza parte” senza nome, mantenendo anche le loro armi personali. Kiev ha anche accusato Mosca del fallimento dei tentativi di creare corridoi umanitari.
Come topi in trappola, i russi aspettano la resa degli ucraini. Considerando che più passano giorni, più le probabilità di una resa senza spargimenti di sangue potrebbe avverarsi: mancano acqua e cibo e il freddo è un ottimo alleato.
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