In Ospedale Porto I Miei Farmaci?

Anche se la risposta potrebbe sembrarti scontata è No!

16/01/2012 – In caso di ricovero in ospedale, sia per un problema legato a una malattia esistente sia per un intervento che non ha alcuna relazione con questa, non devi portare da casa le medicine che ti prendi abitualmente. La struttura ospedaliera che si fa carico della persona si prende cura della totalità dei suoi problemi di salute e quindi anche delle malattie già esistenti al momento del ricovero.

Informazioni Utili

Quando si viene ricoverati in ospedale è importantissimo che il ricoverato o un suo famigliare indichi al medico ospedaliero se sta seguendo delle cure, con quali classi di farmaci, con quale frequenza e a quale dosaggio. Se si teme di fornire indicazioni sbagliate o imprecise è consigliato portare con sè la scatola o il foglietto illustrativo della o delle medicine di solito assunte, dato che talvolta possono anche essere molte e per malattie differenti. Tutte queste informazioni permetteranno al medico dell’ospedale di essere perfettamente a conoscenza di eventuali principi attivi già in circolo nel corpo del malato e anche di evitare possibili interazioni ed effetti indesiderati con ulteriori nuovi farmaci o con un’eventuale anestesia. Per lo stesso motivo i famigliari non devono mai portare da casa alcuna medicina nè darla al malato di propria iniziativa.

La Cartella Clinica

Ogni farmaco che il malato prende durante il ricovero viene riportato nella cartella clinica. Questa tracciabilità serve sia all’interno dell’ospedale affinchè tutti i medici e gli infermieri che hanno in cura il malato sappiano quali trattamenti sono in corso sia all’esterno, cioè per informare correttamente il medico di base una volta che la persona viene dimessa. Generalmente i farmaci che il malato assume per malattie croniche e stabilizzate, come per esempio la pressione alta o il diabete, non vengono modificati perchè un cambiamento potrebbe dare problemi di compensazione. Per altre malattie può succedere invece che si somministri al malato una molecola simile. In ogni caso anche queste modifiche sono sempre segnalate in cartella clinica.