Punture D’insetto: Utilizzo L’ammoniaca?

04/02/2012 – Benchè in molti sostengono che il metodo funziona, la risposta è No! Con il caldo arrivano gli insetti, pronti a pungerti per nutrirsi del tuo sangue, come le zanzare o per difendersi, come gli imenotteri (api, vespe, calabroni). Mentre le zanzare, che nella maggior parte dei casi sono “nostrane” e quindi innocue (solo la zanzara tigre può essere pericolosa in quanto può trasmettere alcune malattie infettive simil influenzali come la Dengue e la Chikungunya, ma in italia è un’evventualità abbastanza rara), gli imenotteri e le zecche possono creare qualche problema.

Quando Sono Punto, Cosa Utilizzo?

Lava la sede della puntura con abbondante acqua fresca, che aiuta ad alleviare il dolore e a bloccare l’assorbimento del veleno e disinfettala con un batuffolo di cotone imbevuto d’alcol per scongiurare un’infezione. Da Evitare gli impacchi di ammoniaca, perchè può ustionare la cute. Nel caso di zecche, invece, l’alcol non va assolutamente utilizzato perchè indurrebbe la zecca a rigurgitare il sangue ingerito facilitando il contaggio. Se nei 20-40 giorni successivi all’estrazione della zecca si forma un alone rosa intenso, di aspetto anulare attorno alla puntura, contatta il medico per procedere a un trattamento antibiotico specifico. Invece la formazione di una crosticina rossa pruriginosa non indica trasmissione di malattia.

Come Rimuovo Un Pungiglione?

Mentre il pungiglione di vespe e calabroni viene ritirato subito dopo la puntura, qualla dell’ape rimane quasi sempre infisso nella pelle (infatti l’insetto muore). Per evitare che il veleno continui a essere iniettato, è importantissimo togliere al più presto il pungiglione, sfregando delicatamente la cute con una lama di coltello o qualcosa di simile e facendo attenzione a non spezzarlo. Un modo a sè è rappresentato dalle zecche, antropodi del gruppo degli acari, molto comuni nei prati e nei boschi. Le zecche possono causare due malattie pericolose: la borreliosi (o malattia di Lyme), caratterizzata da un’ampia macchia rosa a livello del morso e da febbre con brividi, dolori muscolari e articolari, mal di testa e rigidità nucale e, più raramente, l’ecefalite da morso di zecca, un’infezione virale del cervello. Perciò è fondamentale staccare l’animale dal corpo il prima possibile, afferrandolo con una pinzetta nel punto più vicino alla cute e tirando progressivamente esercitando una leggera torsione.

Shock Anafilattico

Nelle persone predisposte le punture di imenottero possono causare reazioni allergiche di varie entità. La più seria è lo shock anafilattico, caratterizzato da un esordio improvviso e da una rapida progressione dei sintomi, che compaiono entro 15 minuti dalla puntura: prurito generalizzato, pallore, difficoltà a respirare, abbassamento repentino della pressione, nausea e vomito. Per bloccare la reazione è fondamentale la somministrazione tempestiva di adrenalina, attraverso un’iniezione da praticare nella fascia laterale della coscia: in commercio esistono kit già pronti con una siringa pre-caricata, da portare sempre con sè. Se non si ha a disposizione l’adrenalina, bisogna recarsi subito al Pronto Soccorso. Chiunque abbia avuto una reazione allergica, anche solo cutanea, al veleno di imenottero dev’essere poi indirizzato a un ambulatorio di allergologia per un’accurata valutazione ed eventuale trattamento desensibilizzante (i cosidetti “vaccini antiallergici“).

Prevenzione In Casa: Mai Lasciare Avanzi Di Cibo In Giro!

Non si può fare molto per non farsi pungere, se non preferire abiti chiari che ti rendono meno appetibile specie nei confronti delle zanzare, utilizzare prodotti repellenti a base di dietitoluamide (ma senza esagerare) e non lasciare resti di cibo e bevande dolci all’aperto, che attirano principalmente api e vespe. Per difenderti dalle zecche, indossa pantaloni lunghi, calze spesse e scarponi quando vai in un prato o nel bosco.