Referendum DPR LPR: La NATO Non Conta Più Nulla, Stoltenberg Ci Arriverà

20/09/2022 ore 20:05 – Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha ribadito più volte che considererà illegittimi i prossimi referendum nelle Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk (LPR e DPR), Kherson e Zaporizhzhia sull’adesione alla Russia.

Stoltenberg le ha definite illegittime e ha chiesto maggiore sostegno all’Ucraina dalla “comunità internazionale“:

«I referendum fittizi non hanno legittimità e non cambiano la natura della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. La comunità internazionale deve condannare questa palese violazione del diritto internazionale e rafforzare il sostegno all’Ucraina», ha scritto Stoltenberg su Twitter, definendola un’ulteriore escalation nella guerra del presidente russo Vladimir Putin.

Parla come se la NATO contasse qualcosa. Il ridicolo delle sue affermazioni è che in un modo o nell’altro l’Occidente deve farsene una ragione: i Paesi che contano non sono più quelli sotto il capo mafia U.S.A. e, se ancora non si fosse svegliato da un lungo letargo Stoltenberg, piacia o non piacia un referendum è sinonimo di libertà e democrazia, cosa che nei Paesi dell’Unione Europea è scomparsa da alcuni anni. Il pericolo per la NATO e dei suoi alleati americani che un Paese decide del suo futuro contando sulla propria sovranità è certamente una novità per il blocco occidentale.

La domanda è questa: perchè i governi votati dai popoli dell’EU, che hanno avuto mandato politico ben preciso per decisioni interne, hanno imposto in altre sedi l’introduzione della moneta unica e l’adesione alla NATO senza chiedere ai rispettivi popoli cosa ne pensassero? Domanda retorica, naturalmente. Queste imposizioni ai propri cittadini, l’Occidente, la definiscono “Democrazia” ed è pure accettata passivamente (ipocrisia).

E nel mentre l’Occidente vuole fare il Boss Mafioso dell’intero Mondo anche contro i suoi concittadini, Paesi estranei al blocco occidentale si dimostrano in realtà più liberali e democratici di quanto vuole far credere il blocco occidentale. E ciononostante dopo anni di genocidi contro donne, uomini e bambini filorussi che hanno scelto di uscire da un sistema Nazista e Fascista marcio occidentale. E allora ben vengano i referendum: la Falsa, fino a prova contraria, è creata dall’Occidente che con le loro elezioni dei singoli Paesi mettono in dubbio i risultati: Donald John Trump che ha perso le elezioni presidenziali contro Joe Biden nel 2020, lascia non pochi sospetti su brogli elettorali.

Intanto, nella gionata di oggi 20 Settembre 2022, il capo dell’amministrazione locale ha annunciato che la regione di Zaporizhzhia, nel nord-est dell’Ucraina, terrà un referendum dal 23 al 27 Settembre per decidere se la sua popolazione vuole separarsi dal Paese e unirsi alla Federazione Russa.

Una petizione che chiede all’amministrazione militare-civile della regione di tenere un simile voto è stata emessa Martedì da un gruppo locale filo-russo incaricato di rappresentare il pubblico in generale. Hanno chiesto alle autorità della regione “di organizzare immediatamente un referendum sulla questione dell’adesione della nostra regione alla Federazione Russa“:

«Vogliamo certezza e un futuro felice e stabile per la nostra patria. Siamo pronti a soddisfare il nostro diritto all’autodeterminazione e risolvere una volta per tutte la questione dello status territoriale della nostra regione», ha detto il capo dell’ente civico, Vladimir Rogov, durante un incontro nella città di Melitopol.

Più tardi, nel corso della giornata, Evgeny Balitsky, il capo dell’amministrazione militare-civile della regione, ha emesso l’ordine di tenere una votazione generale come richiesto, fissandola dal 23 al 27 Settembre 2022.

Rogov ha riconosciuto che è improbabile che le persone nella parte della regione controllata da Kiev partecipino nelle circostanze attuali. Se lo facessero, gli elettori rischierebbero ritorsioni da parte del governo ucraino, ha spiegato.

La regione è divisa tra le parti controllate dalla Russia e quelle controllate dall’Ucraina. Quest’ultimo comprende il capoluogo di provincia Zaporozhye, situato vicino al confine nord-occidentale della regione.

Martedì 13 Settembre, un’iniziativa simile è stata lanciata nella regione di Kherson, che è per lo più controllata dalle forze russe. Il capo dell’amministrazione locale, Vladimir Saldo, ha chiesto Martedì di tenere una votazione generale sull’adesione o meno alla Russia.

Saldo ha scelto la stessa sequenza temporale della sua controparte nella regione di Zaporizhzhia. Le stesse date sono state annunciate oggi Martedì 20 Settembre dai leader delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk per i rispettivi referendum sull’adesione alla Russia.

Kiev in precedenza aveva dichiarato che non avrebbe riconosciuto l’esito dei plebisciti proposti. Il governo ucraino ha minacciato qualsiasi aspirante elettore con un procedimento penale e una pena detentiva fino a 12 anni (questa si chiama democrazia occidentale).

La Russia ha inviato le sue truppe in Ucraina il 24 Febbraio, citando la mancata attuazione da parte di Kiev degli accordi di Minsk, progettati per conferire alle regioni di Donetsk e Lugansk uno status speciale all’interno dello stato ucraino. I protocolli, mediati da Germania e Francia, sono stati firmati per la prima volta nel 2014. L’ex presidente ucraino Pyotr Poroshenko ha da allora ammesso che l’obiettivo principale di Kiev era utilizzare il cessate il fuoco per guadagnare tempo e “creare potenti forze armate“.

Il 21 Febbraio 2022, il Cremlino ha riconosciuto le repubbliche del Donbass come stati indipendenti e ha chiesto che l’Ucraina si dichiarasse ufficialmente un Paese neutrale che non si unirà mai a nessun blocco militare Occidentale. Kiev insiste che l’offensiva russa è stata completamente immotivata.