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26/04/2024

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No Gas Polonia E Bulgaria: Occidente Senza Spina Dorsale

27/04/2022 ore 16:43 – L’UE accusa la Russia di “ricatto” sul gas. Il presidente della Commissione europea definisce “inaccettabile” la decisione di Gazprom di interrompere le consegne in Polonia e Bulgaria. Stiamo parlando di Ursula von der Leyen, la stessa persona che ha fatto censurare siti web russi. La stessa persona che ha sanzionato la russia economicamente. La stessa persona che ha congelato conti correnti degli oligarchi russi. La stessa persona che fornisce armi all’Ucraina. Ursula von der Leyen, la stessa persona che accusa Mosca di “inaffidabilità della Russia come fornitore di gas“. Curioso sottolineare che la Russia, nonostante i due mesi di conflitto in Ucraina, nonostante tutte le porcherie messe in atto dall’Europa, U.S.A. alleati vari, abbia comunque continuato a contribuire a fornire gas in tutta Europa senza mai fermarsi.

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha accusato la Russia di utilizzare le forniture di gas naturale come “strumento di ricatto” in seguito alla decisione di Gazprom di fermare le esportazioni verso Polonia e Bulgaria Mercoledì 26 Aprile 2022:

«Varsavia e Sofia non sono riuscite a pagare in rubli le consegne di gas russe ad Aprile», ha spiegato la società energetica statale russa.

In una dichiarazione rilasciata Mercoledì, Von der Leyen ha affermato che «l’annuncio di Gazprom che interromperà unilateralmente la consegna di gas ai clienti in Europa è l’ennesimo tentativo della Russia di utilizzare il gas come strumento di ricatto».

Il presidente della Commissione ha poi descritto la decisione come «ingiustificata e inaccettabile», aggiungendo che ha ulteriormente evidenziato «l’inaffidabilità della Russia come fornitore di gas».

«Bruxelles ha lavorato per garantire consegne alternative e i migliori livelli di stoccaggio possibili in tutta l’UE», ha insistito Von der Leyen. Il leader dell’UE ha aggiunto che sono stati sviluppati piani di emergenza per un tale scenario negli Stati membri dell’UE e che i “partner internazionali” potrebbero aiutare l’UE a “assicurare flussi alternativi“, senza però fornire dettagli.

L’accusa di «ricatto del gas» di Von der Leyen fa eco ai commenti fatti Mercoledì dai primi ministri polacco e bulgaro.

Polonia – Mateusz Morawiecki

Parlando al parlamento polacco, il primo ministro Mateusz Morawiecki ha affermato di considerare il taglio del gas una vendetta della Russia per l’ultimo round di sanzioni che Varsavia ha imposto a Mosca durante la sua offensiva militare contro l’Ucraina. Le misure punitive della Polonia sono state annunciate Martedì e prendono di mira individui e aziende russe, inclusa Gazprom.

Morawiecki ha rassicurato i legislatori sul fatto che la Polonia non avrebbe affrontato una crisi energetica a seguito dell’interruzione dell’approvvigionamento di oggi, citando anni di sforzi da parte di Varsavia per garantire forniture di gas da altre fonti.

Nel frattempo, Petr Naimsky, un funzionario del governo polacco responsabile delle infrastrutture energetiche strategiche del Paese, ha confermato in un’intervista radiofonica che «Varsavia non comprerà più gas dalla Russia.» Quindi, in buona sostanza, Ursula von der Leyen, a quale ricatto si riferisce? Dov’è la “inaffidabilità della Russia come fornitore di gas” nel momento in cui la Polonia afferma di non voler più comprare gas russo e che senza non recherebbe nessun danno al Paese?

 

Bulgaria – Kiril Petkov

Il primo ministro bulgaro Kiril Petkov ha denunciato la decisione di Gazprom come una «grave violazione del loro contratto» e “ricatto“. Ha anche sottolineato che «la Bulgaria non soccomberà a un tale racket».

Mercoledì 27 Aprile, in mattinata, Gazprom ha annunciato il completo arresto delle esportazioni di gas verso Bulgaria e Polonia, citando il mancato pagamento in rubli da parte dei due paesi per il carburante consegnato ad Aprile. Il colosso energetico russo ha chiarito che una ripresa delle forniture di gas si verificherà solo quando Sofia e Varsavia si atterranno allo schema di pagamento proposto dalla Russia (il gas è russo, liberi di acquistarlo oppure no).

Gazprom ha anche avvertito che se la Bulgaria e la Polonia iniziassero a sottrarre gas di transito russo destinato ad altri paesi, la compagnia russa ridurrebbe le forniture dell’importo che Sofia e Varsavia hanno illegalmente trattenuto.

Russia – Gazprom

Nella sua dichiarazione, Gazprom ha giustificato il cut-off affermando che «alla fine della giornata lavorativa del 26 Aprile, Gazprom Export non ha ricevuto pagamenti in rubli per le consegne di gas in Aprile dalle società ‘Bulgargaz’ (Bulgaria) e ‘PGNiG’ (Polonia),” come previsto dal decreto del presidente Vladimir Putin del 31 Marzo». Il colosso energetico russo ha insistito sul fatto di aver notificato a Varsavia e Sofia il nuovo schema di pagamento “in modo tempestivo“.

Alla fine di Marzo, Putin ha sollecitato gli stati che hanno imposto sanzioni alla Russia e che stanno ancora importando il suo gas, ad effettuare pagamenti per il carburante nella valuta nazionale russa. Da allora diversi acquirenti hanno segnalato di essere pronti ad accettare le richieste di Mosca. Lunedì Uniper, il più grande importatore della Germania di gas russo, ha affermato che sarà possibile pagare per forniture future senza violare le sanzioni occidentali.

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